«Arrivando lì, vivendoci quotidianamente, provai ben presto l’impressione di essere passato in una dimensione diversa del tempo, tale per la partecipazione emotiva e fisica che quel mondo ancora arcaico, rispetto a quello a cui ero abituato, richiedeva. E non potevi non esserne penetrato, fino a sentirti parte di esso […]», così Diego Zandel descrive le sue prime impressioni di Kos che frequenta regolarmente da più di quarantacinque anni.
Su quest’isola Zandel ha già ambientato due romanzi di successo, L’uomo di Kos (Hobby&Work, 2004) e Il fratello greco (Hacca, 2010) e qualche mese fa è stato pubblicato per Oltre Edizioni il suo Manuale Sentimentale dell’isola di Kos, una guida in cui l’autore offre il racconto delle proprie esperienze rivelando angoli e segreti del suo piccolo paradiso intimo e sentimentale. Diego Zandel ha vissuto e vive infatti l’isola dal cuore della sua grecità: l’autore giunse per la prima volta a Kos nel 1969 con Anna, la fidanzata che sarebbe presto diventata suo moglie. Anna era originaria di Kos e ciò ha permesso allo scrittore di trascorrere le estati a seguire assorbendo dalla vita familiare tutte le tradizioni popolari, dai momenti gioiosi, come matrimoni, nascite, festività, ai momenti più tristi: leggere il libro di Zandel diventa così un viaggio nel viaggio, a Kos e nella Grecia più autentica. Le vicende e i ricordi di famiglia vengono così proposti al lettore con affetto e naturalezza, caratteristiche che avvicinano Zandel e il suo rapporto con Kos ai racconti che Gerald Durrell faceva dei suoi soggiorni a Corfù.
Oltre ai ricordi di famiglia Zandel ci svela luoghi e personaggi dell’isola; nello storico caffè Ariston della città di Kos, frequentato per lo più dalla gente del posto, prende avvio il romanzo L’uomo di Kos quando il protagonista, come racconta lo scrittore, si consola con una bougatza: «Se ne stava seduto a un tavolino dell’Ariston, la piccola pasticceria che sfornava dolci mattutini. Di fronte la moschea Defterda. Era in attesa di una bougatza, un dolce alla crema di vaniglia, caldo di forno, che, almeno quello gli addolcisse un po’ la vita […] Il cameriere arrivò con il dolce ordinato da Sebastiano, la bougatza calda, odorante di vaniglia, servita su un piattino e già tagliata in piccoli, teneri bocconcini cosparsi di cannella, con l’immancabile bicchiere di acqua fresca […]».
Nella sua guida Zandel si sofferma inoltre su un episodio molto triste della nostra storia: l’eccidio di 103 soldati italiani avvenuto sull’isola il 3 ottobre del 1943 per mano dei soldati tedeschi. Colpisce molto la storia, poco nota e poco ricordata in Italia, del Tenente Zucchelli «che si prodigò – grazie al suo ruolo – per salvare più italiani che era possibile»; Zandel fra le sue pagine spiega: «Dante Zucchelli, originario di Cremona, era militare prima sul fronte albanese poi, dopo il concorso nell’esercito per diventare carabiniere, è arrivato a Kos come comandante nel 1943, un po’ prima dell’armistizio ed è rimasto al suo posto sia con i tedeschi che con gli inglesi poi. Dopo l’eccidio degli ufficiali italiani da parte dei tedeschi, Zucchelli si è dato da fare per aiutare a fuggire quanti erano rimasti, con carte d’identità false che li facevano passare per greci. Contemporaneamente collaborava con l’intelligence inglese, con i cui emissari si incontrava nottetempo nella zona delle Terme. Tanti italiani gli devono la vita. E anche molto bene si è comportato nei confronti della popolazione greca dell’isola, tant’è che già da un po’ di tempo si parla di dedicargli una via della città».
In questo Manuale Sentimentale troviamo poi tanti riferimenti alla letteratura, agli incontri, alla vita culturale dell’isola e ai momenti speciali dedicati ai suoi libri più amati. L’autore ci racconta così che ogni pomeriggio, sotto l’ombra preziosa di un gelso, si dedica alla lettura, un appuntamento quotidiano voluto e atteso che si carica di magia e riflessioni. Quel gelso ha visto sfogliare tanti volumi e sotto quel gelso l’autore ha di tanto in tanto distolto «gli occhi dalla pagina per rivolgerli languidi e pensosi, allo spettacolo delle isole di Kalimnos e Pserimos e delle coste dell’Anatolia, sospese nell’azzurro del cielo e dell’Egeo, là oltre la piana degli ulivi e la bianca spiaggia di Tigaki».
Questo ultimo lavoro di Diego Zandel è una guida completa e ricca di informazioni e suggestioni: certamente utile a chi andrà alla scoperta di Kos sarà particolarmente apprezzato proprio da chi già conosce l’isola. Un libro da leggere durante il viaggio e da rileggere al rientro, per rivedere sulle pagine, come suggerisce l’autore, i posti visti con gli occhi.
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