Quando il Natale è magia per la creatività. Goethe e il teatro dei burattini

«La vigilia di Natale si avvicinava con tutta la sua solennità. I fanciulli correvano da mane a sera su e giù per la casa e si mettevano alla finestra, aspettando con ansia che si decidesse di annottare. Finalmente li si chiamò, ed essi entrarono nel salotto, dove ciascuno ricevette con gran meraviglia ciò che gli era destinato e che era stato oculatamente scelto. Ognuno si era impossessato di quanto gli spettava, e dopo averlo contemplato a bocca aperta per qualche minuto, era intento a riporlo al sicuro in qualche angolo; quand’ecco un inatteso spettacolo schiudersi ai loro occhi».

Goethe dedica un lungo episodio iniziale al magico momento in cui il suo protagonista scopre il teatro dei burattini nel romanzo La vocazione teatrale di Wilhelm Meister. Il tutto avviene la sera della vigilia di Natale, dopo aver aperto i regali: «Dapprima i bimbi rimasero a guardar da lontano, poi, crescendo la loro curiosità di vedere quali splendori potessero nascondersi dietro il sipario, ciascuno fu mandato a sedere sul proprio seggiolino e fu pregato cortesemente di pazientare. Wilhelm fu il solo a restare in piedi a rispettosa distanza, e ci vollero due o tre richiami della nonna perché andasse a prendere il suo posto». Dopo aver assistito allo spettacolo, nella notte, ripensò a ciò che aveva visto «insoddisfatto nel proprio piacere, pieno di speranze, d’impulsi e di presagi». L’episodio raccontato da Goethe nel romanzo è autobiografico: come lui stesso ebbe modo di ricordare, nel 1753, all’età di quattro anni, in occasione del Natale ricevette in dono dalla nonna paterna un teatrino di burattini con cui, accesa in maniera continua e diversa la fantasia, amava giocare con la sorella Cornelia. Il dono del teatrino lo aveva molto impressionato, così come avrebbe inciso sul percorso personale e artistico del suo personaggio Wilhelm.

Nella casa natale di Goethe, a Francoforte,  oggi, fra le varie sale e stanze visitabili, al terzo piano dello stabile vi è proprio la camera del teatro in cui è esposto l’originale teatrino appartenuto al Poeta. Quest’anno per il periodo natalizio sono state organizzate delle visite guidate che oltre a esplorare gli spazi di Goethe, descrivono l’importanza del Natale per il Poeta  e come venivano celebrati questi giorni di Festa ai suoi tempi.

Fra l’altro pare che si debbano proprio a Goethe l’apparizione dell’albero di Natale a Weimar e il suo ingresso nella letteratura mondiale per un episodio molto importante de I dolori del giovane Werther ambientato nel periodo natalizio;  in particolare a proposito di un incontro fra Werther e Lotte, Goethe scrive: 

«Era occupata a mettere in ordine dei giocattoli che aveva destinato ai fratellini come doni di Natale. Egli parlò del piacere che avrebbero avuto i bambini, e dei tempi in cui, all’inatteso aprirsi di una porta che lasciava apparire l’albero ornato con lumi, dolci e mele, egli era pervaso da gioia di paradiso».

Nel volume Weihnachten mit Goethe pubblicato della casa editrice Fischer  vi è la selezione di brani e poesie del Poeta il cui tema principale è il Natale e in particolare il dono del teatrino dei burattini.

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Link per le visite guidate:

https://www.frankfurter-stadtevents.de/themen/5600/20010160/

 

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