“I colori dopo il bianco”, il nuovo romanzo di Nicola Lecca. Incontriamo l’autore

Un artigiano della parola, con un profondo rispetto per il suo mestiere, per la ricerca della parola giusta. Uno scrittore moderno che sui social si concede generosamente condividendo e commentando riflessioni, viaggi e momenti. Rispondendo a tutti e rendendo tutti partecipi, Nicola Lecca riesce a coniugare in maniera sapiente modernità e tradizione, come la sua difficile professione oggi richiede e questo, insieme alla scrittura elegante e nitida e alle storie profonde e avvincenti dei suoi romanzi, ce lo rende particolarmente caro.

Adesso siamo tutti in trepidante attesa del suo nuovo romanzo, I colori dopo il bianco (Mondadori), che sarà disponibile a partire dal prossimo 24 Gennaio.

Aspettando questo giorno l’Autore è stato così gentile da rispondere alle nostre curiosità circa la sua ultima fatica:

i-colori-dopo-il-biancoPuoi anticipare la trama e i personaggi del tuo nuovo romanzo ai lettori di Luoghi d’Autore?

I colori dopo il bianco racconta la potenza e la forza del cambiamento. Ragazza, ma non ancora donna, Silke rinuncia ai privilegi della sua vita agiata pur di cercare un destino che finalmente le somigli. Sfinita dal controllo e dalle aspettative di genitori severissimi, sceglie di fuggire a Marsiglia. Alla soffocante presenza delle montagne sostituirà presto l’orizzonte aperto del mare, al rigore delle regole la spontaneità dell’immaginazione, alla gelida efficienza di una città spietata l’avventurosa creatività di un porto in cui l’imprevisto e la sorpresa abbondano come lo zucchero nelle torte. Fin dal primo istante, Marsiglia attirerà Silke in un alveare di esistenze complicate, curandola dalla solitudine e includendola nel suo enorme “tutto”: che sconvolge e spaventa, emoziona e commuove. Ragazza, ma non ancora donna, Silke s’incontrerà finalmente col mondo. Sarà un incontro pieno e totale capace di mettere in discussione il suo passato, per rivelarle ciò che conta davvero. In una Marsiglia solare, traboccante di vita e di colori, Silke viaggerà alla scoperta di sé, imparando pian piano ad amarsi e a riconoscere il valore della propria esistenza, senza più dipendere dall’opinione degli altri.

Come sempre nella tua scrittura, l’ambientazione è fortemente correlata allo stato d’animo del protagonista e, prima di scrivere I colori dopo il bianco hai trascorso un lungo periodo a Marsiglia. Come e quando nasce l’idea del romanzo? Quanto e cosa della “tua” Marsiglia hai trasmesso a Silke?

Se Marsiglia è la vera protagonista del libro, Innsbruck – per contrasto – gioca un ruolo fondamentale nel proporre al lettore un tema eterno e mai risolto: l’efficienza a tutti i costi è preferibile all’imprevedibile fascino del caos? Insomma: si vive meglio a Napoli o a Zurigo? Sono un amante di Genova. Mi affascina. La adoro. Anche per questo Marsiglia mi ha da subito conquistato: un alveare di esistenze complicate che ti mescola fin da subito a tutti suoi colori facendoti sentire accolto. Ti emoziona, ti turba, ti spaventa. Ma, in cambio, non ti delude mai. Facendoti sentire vivo: sempre e a tutti i costi. Il romanzo nasce in un caffè dell’isola della Giudecca, a Venezia. Per caso. Il sole stava tramontando ed io ho appuntato la trama su un foglietto di carta. Era giugno. Quasi quattro anni fa.

Se dovessi consigliare un itinerario a un amico, quali luoghi speciali, quali quartieri di questa città suggeriresti di visitare?

Marsiglia non si visita.

È lei che visita te. Il miglior modo per conoscerla è spalancare le porte dell’anima e del cuore.

Quali letture hanno accompagnato il tuo soggiorno a Marsiglia?

Nessuna, naturalmente. Avrebbero influenzato una percezione che, per fortuna, ha potuto mantenere intatta la sua peculiare unicità. La Marsiglia che racconto è unica, inedita. E per questo, spero, preziosa.

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Per seguire lo scrittore su Facebook:

https://www.facebook.com/NicolaLeccaScrittore/?fref=ts

La foto di copertina è di Andrea Francesco Berni

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