«Pioveva, ma non aprì l’ombrello, perché la pioggia di Parigi è sempre tenue e non è fatta per bagnare, ma per cospargere d’infinito il finito degli uomini», così scrive Stefano Duranti Poccetti nel suo Frammenti dalla Senna, edito da Ensemble. Un omaggio a questa città raccontata e descritta in tanti romanzi, meta in passato come oggi di scrittori, poeti e pittori. Artisti ricchi e poveri, affermati e sconosciuti, tutti si sono affacciati sulla Senna e, come in un specchio, vi hanno colto il riflesso di parte di sé e parte di Parigi, in una strana, incompleta fusione.
Questo bel volume è il regalo da fare a se stessi o a un amico, in occasione di una partenza per Parigi. Che sia la prima volta o l’ennesima, il libro è perfetto. Proponendo dei frammenti, delle riflessioni, delle immagini, Frammenti dalla Senna descrive e racconta tutti i volti di Parigi. Anche quelli che non ci sono più.
«I motori che sovrastano i flutti della Senna, le luci della città che sovrastano quelle del cielo, assenza di zone pedonali, un semaforo ogni secondo, una macchina ogni secondo, è il colmo che non si riesca a camminare a Parigi, è il colmo che questa città l’abbiano distrutta, vedere soffocare una città dall’altezza dell’Arc de Triomphe, rimpiangerla dall’altezza della Tour de Montparnasse.
Piansi».
Si possono ancora cogliere e afferrare il vecchio fascino e la magia di Parigi, a patto che gli occhi della sensibilità siano disposti a dedicarle uno sguardo di profonda attenzione, di commozione.
«Era commosso e, anche se Parigi forse lo aveva deluso, sapeva che aveva amato questa città con tutto se stesso e che avrebbe continuato ad amarla per tutta la vita. L’amava, sì, l’amava come si ama una donna. Era ancora lì e, ascoltando la sinfonia che la Senna stava suonando in lontananza, sentiva già la nostalgia del “non esserci più”. Ecco, accade che gli occhi dell’uno e dell’altro s’incontrarono. L’uno nell’altro vide il futuro e l’altro nell’uno vide il passato e in quegli occhi, che stupiti si alzavano meravigliati e ingenui verso l’ Hôtel de Ville, l’altro rivide nell’uno quello che fu, un giorno di tanto tempo prima. Una lacrima cadde per terra».
L’autore sfiora delicatamente tutte le anime di Parigi, la città dei poeti e dei musicisti, ma anche dei clochard e delle prostitute. Parigi è bianca, Parigi è nera. Parigi si presenta attraverso la voce della Senna, Stefano Duranti Poccetti scrive: «la guardo, l’ascolto, m’inebrio del suo canto di antica sirena, odo i suoi echi lontani e profondi, i suoi sussurri. La sua forza mi soprassale, la pace si espande dentro di me con impeto. Eccola, Parigi è proprio lì, specchiata sui flutti della Senna».
Stefano Duranti Poccetti è un giornalista e critico musicale e di spettacolo. È fondatore e direttore responsabile del quotidiano “Corriere dello Spettacolo” e collabora con diverse realtà culturali tra cui la rivista “Sipario” e il Teatro La Fenice di Venezia. Ha pubblicato il romanzo Storie del Santo Maledetto (Akkuaria, 2015) e la raccolta di poesie La voce dell’Alba (Edimond,2009).
“Parigi è bianca, Parigi è nera” è proprio vero, è un continuo accostamento di contrasti… sicuramente comprerò questo volume perché anche io sono rimasto stregato da questa fantastica città.