«Napoli, tu offri al visitatore una vita prodigiosa intrisa di forza e di fede. Con te, mi vedo sul cammino eterno dei secoli. Con te, comprendo il mio mondo», così scrive Elvire Maurouard nel suo libro Rendere a Napoli tutti i suoi baci, pubblicato da Ensemble. Una vera dichiarazione d’amore nei confronti di una città che la scrittrice haitiana ha avuto modo di conoscere profondamente. Nella sua prosa poetica scorrono immagini di vento, sole, mare, natura, per cantare Napoli in tutta la sua bellezza.
Come scrive Elisa Cianca, la traduttrice del testo, questo sorprendente lavoro di Elvire Maurouard, in cui fioriscono assonanze e rime interne, è al contempo «una ricostruzione storica, un’indagine nel passato, una lunga cavalcata attraverso i secoli dalle origini mitologiche della fondazione della città sulla spiaggia dove naufragò la sirena Partenope, fino al Regno dei Borboni. In questo lungo percorso l’incontro con i vari personaggi ci aiuta a comprendere e a conoscere meglio le ragioni del carattere partenopeo».
Fra le pagine della narrazione che rivelano la profonda sensibilità letteraria dell’autrice, incontriamo Boccaccio che a Napoli si formò, Vico che a Napoli nacque nel 1668 e Metastasio, il poeta più musicale d’Italia che dotò «tutti i musicisti, fino a quel momento virtuosi di parole vuote o assurde, di libretti ben scritti, drammatici, in una lingua squisita; non si è mai riuscito a ottenere miglior risultato dal fascino dell’italiano».
Il titolo scelto per questo bel lavoro sintetizza magistralmente l’intento della scrittrice: sono tanti i doni ricevuti da Napoli nel corso dei secoli, fra poesia, arte, musica. Ricordare tutti questi doni rappresenta un modo per ricambiare la generosità di Napoli riconoscendole il rispetto e il prestigio che merita.
Napoli, città seducente e misteriosa, ha segnato la vita di tanti viaggiatori e ha colpito anche Elvire Maurouard che scrive:
«Più volte conquistata, Napoli ha conservato immutata nei secoli la propria personalità. Puntualmente fu vittoriosa sui suoi vincitori: non furono loro a soggiogarla, bensì lei ad accoglierli, a sedurli, a farli suoi».
Con anima di poetessa Elvire Maurouard aggiunge:
«Napoli, io ti ho vista e le mie mani si sono colmate del ricordo della tua bellezza. Eccomi al limitare delle tue mura, cara città. Sto per partire e la mia anima conserverà a lungo la memoria delle tue venerabili sembianze».