“Picasso-Parade. Napoli 1917”- Racconto di un viaggio, cento anni dopo

Dall’ 08 Aprile al 10 Luglio 2017 – Pablo Picasso giunse in Italia il 17 febbraio 1917 con l’amico Jean Cocteau, vi rimase poco meno di due mesi, un breve periodo che però secondo la critica fu determinante per il suo percorso artistico. In Italia collaborò con Diaghilev e il Balletto russo. Per l’opera Parade, musicata da Satie su un poema di Cocteau, Picasso curò scene e costumi. Non rimase indifferente al fascino della prima ballerina, Olga Kokhlova, di cui si innamorò e che seguì inizialmente in tournée per poi fermarsi con lei in Catalogna.

Il viaggio in Italia di Picasso fu caratterizzato dal suo soggiorno romano e da un viaggio a Napoli che rappresentò anche l’occasione per visitare gli scavi di Pompei. Proprio questa visita e l’influenza sulle sue opere  rappresentano il punto focale della mostra Picasso Parade che verrà organizzata in un doppio allestimento presso il Museo di Capodimonte di Napoli e l’Antiquarium di Pompei.

Fra le opere esposte il “Sipario di Parade” nella cui composizione predominano il rosso e il verde, i colori che Picasso ebbe modo di ammirare durante le sue visite agli affreschi di Pompei. Vengono raffigurati Arlecchini e personaggi del  circo, insieme in una festa. Normalmente questa opera di Picasso è conservata presso il centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou di Parigi. Il Direttore del museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ha annunciato che l’opera, la cui misura è 10,60 x 17,24 metri, verrà esposta nella Sala da Ballo della pinacoteca con altri 68 lavori di Picasso.sipario-per-parade-di-picasso

 Al momento non vi sono notizie sulle altre opere presenti, ma sappiamo che risalgono a questo periodo i vari ritratti alla nuova compagna, e in particolare ricordiamo qui Ritratto di Olga seduta che insieme all’Arlecchino rappresenta l’inizio del nuovo percorso: le figure sono idealizzate e romantiche, pensierose e immerse nel loro mondo. Il drappo rosso dell’Arlecchino, i colori pastello del costume e la balaustra, ricordano il Sipario. Il viaggio in Italia e lo studio di Bronzino e Pontorno influenzarono questo Arlecchino, etereo e sognante.

Riguardo al soggiorno in Italia di Picasso, nel volume Picasso et le Théâtre Cooper scrive:

«[…] Picasso trovò nel teatro – e fu una trasformazione artistica di rilievo – l’occasione di spiegare tutta la gamma dei colori chiari che lo ossessionavano, ma di cui fino allora aveva dovuto privarsi nei suoi dipinti. Egli giunse così a creare con straordinaria maestria grandiosi effetti decorativi. Furono quindi le sue esperienze nel campo teatrale che aprirono le porte alla grande fioritura dell’ultimo cubismo […] Ma non dimentichiamo il rovescio della medaglia: se infatti il lavoro di teatro ha favorito l’evoluzione in senso moderno di Picasso, d’altro canto il suo soggiorno a Roma lo immerse nel contatto quotidiano con i resti della cultura classica, e da questa esperienza collaterale uscì lo stile neoclassico che dominò la sua opera tra il 1918 e il 1923».

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