«Non appartengo più ad alcun luogo», una mostra dedicata a Stefan Zweig

Fino al 28 Maggio 2017 – Al centro della mostra attualmente dedicata a Stefan Zweig che si sta svolgendo presso il “Salzburg Museum”,  vi è La novella degli Scacchi, l’ultimo lavoro realizzato dallo scrittore e spedito per posta il giorno prima del suicidio, avvenuto il 22 Febbraio 1942  a Petròpolis, in Brasile. Questo fortunato racconto di Zweig è l’unico ambientato nell’Austria a lui contemporanea, quella del nazismo e della Gestapo da cui era fuggito sin dal 1934.

Uno dei due giocatori di scacchi, i protagonisti di questa novella,  era stato rinchiuso per diversi mesi in una camera del Grand Hotel Metropole di Vienna (albergo realmente esistito, andato poi distrutto con i bombardamenti della II Guerra Mondiale). Proprio per questo motivo, nel percorso della mostra, viene dedicato anche ampio spazio alla storia di questo albergo.

Ma fondamentali sono le lettere, il manoscritto, i documentari realizzati in Brasile per raccontare lo scrittore, la sua ultima opera e il dramma di europeo esiliato, condizione che aveva ben spiegato nello scritto autobiografico Il mondo di ieri da cui è tratta la citazione che dà il titolo all’esposizione: «[…] non appartengo più ad alcun luogo, sono dovunque straniero e nel migliore dei casi un ospite; e anche la mia vera patria, la residenza elettiva del mio cuore, l’Europa, è per me ormai perduta, da quando per la seconda volta è dilaniata da una guerra suicida tra fratelli».

Che questa mostra avvenga poi proprio a Salisburgo, la città in cui Zweig visse diversi anni della sua vita, dal 1919 al 1934,  il periodo forse più fecondo e felice, è un indiscutibile valore aggiunto e rappresenta l’occasione per approfondire anche questo aspetto della biografia di Zweig.

 

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