«Ogni primavera, un’ondata di fiori investe il Giappone. Parte dalle Okinawa e si riversa da un’isola all’altra fino al continente. Esplode a Capo Sata e si sposta verso nord, su e giù per le alture, fino alla punta estrema della lontana Hokkaido, dove si disperde e cade nel mare settentrionale.
Lo chiamano Sakura Zensen, il “Fronte dei Fiori di Ciliegio”, e ne monitorano l’avanzata con uno zelo che normalmente è riservato solo agli eserciti in marcia. Ogni sera i telegiornali forniscono un rapporto sull’avanzata, con mappe dettagliate che mostrano le prime linee, le linee secondarie e la percentuale di fiori in ogni singola area. “Oggi Shimabara ha raggiunto il trentasette per cento di fiori sbocciati”.
Non esiste altro luogo al mondo in cui la primavera arrivi con tanta teatralità quanto in Giappone. Quando sbocciano, i fiori di ciliegio colpiscono come un uragano. Ciliegi nodosi, che passano inosservati per gran parte dell’anno, fioriscono in un baleno come fontane che si accendono all’improvviso.
L’arrivo dei sakura segna la fine dell’inverno […] Le feste dei fiori di ciliegio, chiamate hanami, rappresentano un’occasione per guardarsi indietro e guardare avanti, dimenticare i propri dolori o festeggiare un altro anno fortunato. Si brinda ai colleghi, agli amici assenti, ai parenti lontani e ai sakura medesimi. Poi, alla stessa velocità con la quale sono arrivati, i fiori di ciliegio si disperdono […] Si dice che, durante la loro breve esplosione, i fiori di ciliegio rappresentino l’estetica della bellezza commovente e fugace: effimeri e delicati nel loro passaggio […] È tutto molto rapido e meraviglioso».
Brano tratto da Autostop con Buddha di Will Ferguson, Feltrinelli, pp. 11-12
Straconsiglio anch’io questa lettura soprattutto prima di visitare il Giappone, non si capirebbero molte cose altrimenti. Buona lettura a tutti!