Emilio Rigatti, appassionato cicloviaggiatore, ha dedicato tutte le sue pubblicazioni ai viaggi in bicicletta; fra i suoi libri ricordiamo La Strada per Istanbul (nel 2002 premio “Albatros” per la letteratura di viaggio), Dalmazia Dalmazia, Uno scienziato a pedali (scritto con Domenico D’Alelio).
Da maggio Emilio Rigatti sarà in libreria con Ichnusa, pubblicato da Ediciclo Editore, un bel volume in cui l’autore racconta il suo viaggio in bicicletta in Sardegna.
La casa editrice spiega: «Emilio Rigatti sbarca con la sua fida bicicletta in Sardegna, una terra misteriosa che si rivela inaspettatamente affettuosa. Una regione dalla pelle di pietra arsa dal sole, dove si ha il privilegio di sentirsi stranieri in un mondo globalizzato che ha annientato ogni differenza. Un’esperienza rigenerante, che cura il suo mal d’amore. L’autore arriva a Ichnusa, antico nome della Sardegna, con gli strascichi di un matrimonio finito male. Di fronte ai suoi occhi l’isola si rivela più grande di quello che sembra, un continente tascabile, una terra irta di nuraghe, di passi, di coste. Più che dai colori magici del mare il nostro ciclonauta si sente sedotto da quelli ruvidi e accesi dell’interno: Ogliastra, Barbagia, Marghine… Trova amici a ogni tappa che lo costringono amichevolmente a restare, seducendolo con promesse di canyon, di picchi desolati, di serate con carasau, formaggio e cannonau, di incontri con pastori e contadini. La geografia si popola dell’accento inconfondibile dell’Isola, del modo generoso che hanno i sardi di far sentire lo straniero un ospite gradito. Il mal d’amore si attenua e la voglia di tornare a casa passa del tutto».
non ho mai letto niente di suo ma devo provvedere, i libri che raccontano viaggi on the road mi appassionano… Forse avrai già letto qualcosa di Rumiz ma se non l’hai fatto te lo consiglio 🙂 E grazie per l’ispirazione!
È così bello che lo centellino nella lettura perché duri
Questo é sicuramente il libro più inutile che abbia mai letto, l’ho finito a fatica e non c’è stato un solo momento in cui non abbia sentito rabbia e imbarazzo per questo scrittore che invece di scrivere e pubblicare libri dovrebbe limitarsi a pedale e basta ( o pedalare e bó come diremo in Sardegna). Pieno di luoghi comuni, ignorante fino al punto che non si accorge nemmeno che la sua condizione non diversa dal resto di turisti che costantemente critica e che lo infastidiscono. Quando descrive l’ospitalità sarda la definisce costantemente come un sequestro, ( dovrebbe ricordarsi che la sensibilità sarda nei confronti di questa parola non è da sottovalutare, e tantomeno da usare con leggerezza come ripetutamente fa). Mi inorridisce che dopo aver descritto maliziosamente una coppia gay che incontra nel suo viaggio, dica “non parliamo della loro omosessualità esattamente come due eterosessuali non parlano delle loro preferenze… etc..” dopo averlo fatto per all’incirca una pagina. Consiglio a tutti i sardi di leggere questo libro e bandire questa persona dalla prossima visita in Sardegna ( se mai ci sarà ). Non usi smart phone e sei pesantemente vegano, vegetariano o quant’altro , però non fai altro che utilizzare inglesismi fastidiosissimi, indichi prezzi di ristoranti e B&B come se perdessi di essere l’autore della lonely planet più scadente che si sia mai pubblicata. Vomiti al lettore la tua conoscenza letteraria facendo comparazioni che non hanno nessun tipo di senso compiuto, e ti permetti anche il lusso di fare battute su una terra che ti ha ospitato.
ICHNUSA DI EMILIO RIGATTI: Questo é sicuramente il libro più inutile che abbia mai letto, l’ho finito a fatica e non c’è stato un solo momento in cui non abbia sentito rabbia e imbarazzo per questo scrittore che invece di scrivere e pubblicare libri dovrebbe limitarsi a pedale e basta ( o pedalare e bó come diremo in Sardegna). Pieno di luoghi comuni, ignorante fino al punto che non si accorge nemmeno che la sua condizione non diversa dal resto di turisti che costantemente critica e che lo infastidiscono. Quando descrive l’ospitalità sarda la definisce costantemente come un sequestro, ( dovrebbe ricordarsi che la sensibilità sarda nei confronti di questa parola non è da sottovalutare, e tantomeno da usare con leggerezza come ripetutamente fa). Mi inorridisce che dopo aver descritto maliziosamente una coppia gay che incontra nel suo viaggio, dica “non parliamo della loro omosessualità esattamente come due eterosessuali non parlano delle loro preferenze… etc..” dopo averlo fatto per all’incirca una pagina. Consiglio a tutti i sardi di leggere questo libro e bandire questa persona dalla prossima visita in Sardegna ( se mai ci sarà ). Non usi smart phone e sei pesantemente vegano, vegetariano o quant’altro , però non fai altro che utilizzare inglesismi fastidiosissimi, indichi prezzi di ristoranti e B&B come se perdessi di essere l’autore della lonely planet più scadente che si sia mai pubblicata. Vomiti al lettore la tua conoscenza letteraria facendo comparazioni che non hanno nessun tipo di senso compiuto, e ti permetti anche il lusso di fare battute su una terra che ti ha ospitato.