Fino al 01 Ottobre 2017 – «Nei mesi d’estate la mia principale occupazione non è la letteratura ma la pittura, e così me ne stavo con grande assiduità seduto sull’orlo dei nostri bei boschi, sotto i castagni, e acquarellavo, finché gli occhi me lo permettevano, le gaie colline e i villaggi del Ticino, che già dieci anni fa credevo nessuno al mondo conoscesse così a fondo come me, eppur da allora ho imparato a conoscere tanto meglio. La mia cartella si gonfiò di fogli, e intanto pian piano, inavvertitamente come ogni anno, i campi si fecero più gialli, le mattine più fresche, più violetti i monti la sera, e nel mio verde dovevo mescolare sempre più giallo e rosso», così scrive Hermann Hesse nelle prime pagine del suo scritto autobiografico Viaggio a Norimberga.
In collaborazione con la Fondazione Hermann Hesse di Montagnola in questo periodo a Calw, città di nascita del celebre scrittore, si sta svolgendo l’interessante mostra “Hermann Hesse: una mitologia del Ticino” che vede 15 acquerelli di Hesse in dialogo con 40 acquerelli dell’eclettica artista Dominique Fidanza, alias Sighanda. Nata a Bruxelles, Sighanda all’età di undici anni si è trasferita in Sicilia. Ha poi studiato a Firenze dove si è diplomata all’Accademia di Belle Arti; ora risiede in Ticino. Per un anno e mezzo l’artista è andata sulle tracce di Hermann Hesse nella regione e ha realizzato questi lavori immaginando il paesaggio così come doveva averlo visto lo scrittore. In particolare si è lasciata ispirare dalle pagine del romanzo L’ultima estate di Klingsor. I suoi lavori richiamano volutamente stile e tematiche del Premio Nobel e, seguendo la tradizione del «Carnet de voyage», l’artista propone i luoghi del romanzo di cui, nel percorso espositivo, è possibile leggere anche alcuni brani.
Il Sud di Hesse era amore per la musicalità, per la luce, per il paesaggio mediterraneo.
Sighanda, artista completa, condivide certamente questa passione e ha donato carattere mediterraneo e multietnico anche al suo recente lavoro in ambito musicale “Mitofonie” (non possiamo non segnalarlo); l’album è stato registrato nello studio El Patio a Barcellona e ospita musicisti siciliani, sardi, spagnoli e svedesi.