Fino al 28 Gennaio 2018 – A Berlino, presso l’Akademie der Künste, la mostra Benjamin und Brecht Denken in Extremen ripercorre il forte legame fra questi due grandi rappresentanti della Cultura tedesca: Bertolt Brecht, l’autore di tanti celebri testi teatrali, e Walter Benjamin, il filosofo appassionato di letteratura. I due si conobbero a Capri nel 1924 nella residenza della regista lettone Asja Lacis ma iniziarono a frequentarsi con regolarità solo qualche anno dopo, a Berlino, mantenendo i contatti fino all’estate del 1940, quando Walter Benjamin si tolse la vita. Erano dotati di due caratteri completamente diversi, forte, determinato, un combattente Brecht, particolarmente sensibile Benjamin; questo contribuì a rafforzare il loro legame costituito soprattutto da un continuo scambio intellettuale.
La mostra racconta questo aspetto della loro amicizia anche attraverso i testimoni dell’epoca che ebbero modo di commentare con frasi anche sorprendenti il loro legame: Adorno per esempio disse: «sotto l’influenza di Brecht Benjamin fa solo sciocchezze»; Hanna Arendt sostenne che fosse «un’amicizia unica nel suo genere»; la mostra oltre a fotografie e testi, propone anche i commenti dei due intellettuali su temi su cui ebbero modo di discutere e riflettere insieme: Comunismo e Stalin, Tetro epico, Kafka, Crisi e Critica, questi sono solo alcuni degli argomenti proposti nella seconda sala della mostra;
Nel 1933 per sfuggire al nazismo Brecht riparò in Danimarca, Benjamin si rifugiò a Parigi; i due ebbero ancora modo di vedersi nel 1934 in Danimarca, a Skovsbostrand, dove giocarono a scacchi; diverse foto ritraggono i due intenti a giocare una partita. Durante il percorso espositivo a Berlino, viene proposta proprio la riproduzione di questa partita.