Fino al 18 Novembre 2018 – Nel maggio del 1926 Thomas Mann si dedicò alla stesura del saggio Lubecca come forma di vita spirituale. Quell’anno si celebrava infatti il settimo centenario della città e lo scrittore era stato invitato a tenere un discorso in occasione dei festeggiamenti. In queste pagine Mann ripercorre le tappe del suo rapporto con la città natale. Come evidenzia Andrea Landolfi, che ha curato il volume Nobiltà di Spirito e altri Saggi (Mondadori), «nel suo omaggio, affettuoso anche se leggermente distaccato, Mann pone l’accento sulla propria essenza borghese, vista come un’eredità incancellabile delle sue origini anseatiche».
Nel saggio Mann scrive: «Quel che mi preme, qui e oggi, non è rievocare lontani aneddoti e reminiscenze infantili o parlare delle origini della mia famiglia, bensì qualcosa di più spirituale ed essenziale, una professione di fedeltà dinnanzi a Voi, cari concittadini, una professione di fedeltà a Lubecca “come forma di vita”». Diverse pagine dopo, Mann aggiunge che Lubecca «ha una parte considerevole non solo nei Buddenbrook, di cui costituisce lo sfondo dichiarato», e precisa che la città si ritrova in tutta la sua produzione letteraria, «che essa determina e domina in modo decisivo».
Il 7 Maggio scorso, in occasione dei 25 anni dall’acquisto da parte della città della Casa dei Buddenbrook, dove oggi vi è il Museo dedicato a Heinrich e Thomas Mann, è stata inaugurata una mostra che racconta e descrive proprio il rapporto dei due scrittori con la loro città di origine, il luogo di «un’infanzia tranquilla e felice».
La mostra sarà allestita fino al 18 Novembre e con un ricco contributo di documenti e immagini si racconta come questi due scrittori siano nati e rimasti, soprattutto nel loro spirito di artisti, profondamente “lubecchesi”.