Fino al 30 Settembre 2018 – «Venti acqueforti di Marc Chagall presentano il linguaggio universale della favola con un magnifico racconto per immagini. La mostra, curata da Andrea Pontalti, propone una ristretta ma significativa selezione di opere dell’artista russo. In mostra anche un olio su tela e una tecnica mista raramente esposti.
Ancora una volta Chagall riesce a stupire con le sue suggestioni, portandoci alla scoperta del mondo con l’animo di un bambino.Le Favole de La Fontaine prendono vita nell’immaginario del grande artista Marc Chagall attraverso la tecnica incisoria e catapultano in quel mondo fantastico che riempie sempre di stupore. Le splendide sale del museo civico di Villa Colloredo Mels a Recanati ospitano la mostra “Marc Chagall. Le favole ed altre storie”, dal 5 luglio al 30 settembre 2018. La mostra, organizzata dalla Società Sistema Museo in collaborazione con The Art Company e con il patrocinio del Comune di Recanati, è curata da Andrea Pontalti e propone una ristretta ma significativa selezione di opere dell’artista russo. Accanto alle illustrazioni de Le Favole, in mostra anche due opere raramente esposte, provenienti da una collezione privata italiana, un olio su tela e una tecnica mista di grande suggestione: “Re David suona la cetra” e “Musicien et danseuse”.
L’originalità dell’arte di Chagall e il suo dinamismo fantastico, che lascia trapelare tutto il mondo interiore di “eterno fanciullo”, pervade anche la sua produzione grafica. Chagall inizia ad illustrare Le Favole di La Fontaine a Parigi, nel 1927, su richiesta del mercante d’arte Voillard. Nelle 20 acqueforti in mostra a Recanati l’artista mette l’accento sulla componente mitologica e universale della favola con la consueta padronanza nel posizionamento dei personaggi: le figure sembrano stagliarsi sul foglio come per dominarlo, alla maniera della scrittura ebraica o come nelle icone russe, ricordi presenti della sua infanzia e della sua adolescenza. Ancora una volta Chagall riesce a stupire con le sue suggestioni, portandoci alla scoperta del mondo con l’animo di un bambino.
Il lavoro grafico sul Le Favole di La Fontaine illustra i grandi temi della vita che hanno interessato Chagall nel corso della sua opera: amore, morte e follia umana; temi antitetici che si incontrano e scontrano come in un ossimoro petrarchesco: così nel foglio in cui sono magistralmente rappresentati l’arroganza del lupo, che si contrappone alla mitezza della cicogna che gli salva la vita, dominano gratitudine ed ingratitudine, vita e morte».
(Testo tratto dal comunicato stampa dell’evento).
Segnaliamo inoltre che è stata recentemente pubblicata da Donzelli una nuova edizione delle Favole a colori di cui proponiamo qui di seguito la sinossi:
«L’agnello e il lupo? In rosso e giallo. La volpe e l’uva? In bianco, verde e arancio. Il cavallo e l’asino? In lilla e rosso. Il topo e l’elefante? In tutte le sfumature dell’arcobaleno. Ovvero, gli animali di La Fontaine e i colori di Chagall. L’arguzia della penna e il tocco onirico del pennello. Raramente, nella storia della letteratura e dell’arte, si sono prodotti connubi di tale portata creativa, e ancora più raro è che l’esito finale abbia preso la forma di un libro. Tutto cominciò tra il 1926 e il 1927, quando il grande artista russo diede vita a un ciclo di quadri dedicato alle storie del celebre maestro francese. Ne scaturì una serie di mostre a cavallo dell’Europa: Berlino, Bruxelles e Parigi, che esposero un centinaio di tavole ed ebbero un immediato successo, tant’è che tutte le opere trovarono subito un acquirente e s’inabissarono nei meandri delle collezioni private. Di quello straordinario incontro tra l’arte e le lettere si perse memoria finché, quando esplose la fama internazionale di Chagall, alcuni musei allestirono le prime retrospettive su di lui: quei «favolosi» animali cominciarono a uscire dalla tana e il lavoro certosino di curatori e istituzioni museali consentì il recupero di poco più di quaranta delle gouaches originali da cui erano state tirate le incisioni. Ed è da qui che nasce questa edizione. Ma una tale première non poteva presentare al pubblico i testi di La Fontaine nella traduzione italiana ottocentesca: è al 1885 che risale infatti la versione corrente delle favole di La Fontaine, quella di Emilio De Marchi. Le quarantatrè “Favole a colori” qui raccolte offrono invece la nuova, originale e brillante traduzione in versi di Maria Vidale».