«Ed eccomi di nuovo nel solito, estenuante vortice dello scrittore in lotta col tempo. Ho mai scritto in accordo con il tempo? Ma giuro che non mi rimetterò ancora su Orlando, che è un capriccio; uscirà a settembre, anche se un artista scrupoloso troverebbe da cancellare, riscrivere e limare, all’infinito», così scriveva Virginia Woolf il 21 aprile del 1928 (il brano è tratto dal volume Diario di una scrittrice, Minimum fax), pochi mesi prima che il romanzo Orlando venisse distribuito nelle librerie.
Qualche settimana dopo l’uscita del libro la scrittrice ebbe modo di riflettere: «[…] quello che mi entusiasma è scrivere, non essere letta. E poiché non posso scrivere mentre mi leggono, mi sento sempre un po’ vuota dentro, sballottata; ma non felice come in solitudine. L’accoglienza, dicono, supera le aspettative. Le vendite della prima settimana hanno superato i nostri massimi. Galleggiavo un po’ pigramente sugli elogi quando Squire si è messo a sbraitare sull’Observer, ma anche mentre leggevo domenica scorsa nei Backs sotto la pioggia di foglie rosse e nella loro luce, sentivo intatta in me la roccia dell’opinione che ho di me stessa». Sono passati 90 anni dalla pubblicazione di Orlando e per celebrare questo importante compleanno, nella famosa e suggestiva casa di Charleston, uno dei luoghi di Virginia Woolf, è stata organizzata la mostra Orlando at the present time che, inaugurata lo scorso 8 Settembre, si protrarrà sino al 6 gennaio 2019. Orlando at the present time «esamina il background storico del romanzo, pur considerando la sua rilevanza e la sua risonanza nella società contemporanea, attraverso una visualizzazione accattivante di opere storiche e contemporanee, costumi, prove d’archivio e nuove commissioni».
Dall’11 al 14 Ottobre si svolgerà inoltre il Festival Orlando Reawakened che fra letture, performance e proiezioni di film vuole invitare i lettori a celebrare, anche in maniera attiva, i 90 anni di Orlando.