Dal 5 Giugno al 29 Luglio 2019 – «Perché sei venuto? […] Ti rendi conto che hai rovinato tutto? Capisci che con il tuo arrivo hai trasformato il vernissage di Dora Maar nel vernissage di Pablo Picasso? Domani i giornali non parleranno che di te. Se va bene. dedicheranno alla mia mostra dieci righe. L’hai fatto apposta. Sei un mostro».
Queste le parole rivolte da Dora Maar a Picasso, così come sono state immaginate da Osvaldo Guerrieri nel suo romanzo Schiava di Picasso (pubblicato da Neri Pozza). Nella Parigi di allora non fu certo facile per Dora Maar trovare la propria strada e la propria affermazione personale. Sempre all’ombra di Picasso. Sempre in bilico fra la propria arte e la propria fragilità e il grande ego di Picasso.
Ma sono trascorsi un po’ di anni da allora, e oggi Parigi e il mondo intero le riconoscono il suo valore artistico. Senza Picasso. Indipendentemente da lui.
Fino al 29 Luglio presso il Centre Pompidou di Parigi, la più grande retrospettiva francese mai dedicata Dora Maar, per scoprire tutti gli aspetti del suo lavoro, attraverso oltre cinquecento opere e documenti. Fra fotografia e pittura, Dora Maar è un’artista di innegabile fama, un’ intellettuale libera e indipendente.
La mostra è organizzata dal Centre Pompidou, Musée National d’Art Moderne, in coproduzione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles e in collaborazione con il Museo Tate Modern di Londra.
DORA MAAR avrebbe dovuto farci il santo piacere di spiegarci molte cose che ha sottaciuto quando era “dipendente” di Picasso. Troppi quadri di Picasso sono eseguiti da una mano femminile, quadri che quel fannullone faceva fare ai suoi dipendenti mentre intrallazzava nella prima guerra mondiale a favore dei Cosmopoliti, e nella Guerra Civile di Spagna a favore di Franco.
Dora” Non fui l’amante di Picasso, lui era il mio Padrone” … lo so carina, hai diretto la fabbrica Picasso per molti anni, ma lo hai voluto tu stando al gioco, quindi non ti lamentare furbetta!