Aiora, un tuffo nella letteratura greca

Aiora è una casa editrice indipendente con sede ad Atene, impegnata nella promozione della letteratura greca presso i lettori stranieri. Propone infatti titoli in inglese, francese, tedesco e italiano. I suoi bei volumi li trovate un po’ ovunque in Grecia, noi li abbiamo trovati durante il nostro soggiorno a Milos e Tinos.

Fra gli autori e i volumi proposti ricordiamo:

Alèxandros Papadiamandis (1851-1911) nacque a Skiathos, un’isola delle Sporadi Settentrionali, in un ambiente familiare austero, fortemente segnato dalla religione. Dopo aver esordito con poesie e romanzi storici, Padiamandis si dedicò quasi esclusivamente alla produzione di racconti. Le sue storie sono incentrate sulle vicende quotidiane di personaggi umili, in un contesto che rinvia alle esperienze biografiche del narratore. Padiamandis è considerato uno degli scrittori greci più significativi della seconda metà dell’Ottocento, grazie alla sua capacità di delineare caratteri e situazioni.

Sogno sull’onda: Un sogno d’estate, dominato dal mare, è quello del pastorello; un sogno d’inverno, dall’epilogo non lieto, quello del vecchio Barba-Gianni. Anche il  giovane barcaiolo del secondo racconto si è cullato in un sogno che verrà crudelmente infranto. Elemento comune ai tre racconti è l’amore, che riesce a trasfigurare la dura e inesorabile realtà quotidiana e persuade i protagonisti a riconciliarsi con la propria sorte. Con l’azzurro intenso delle sue luminose marine, il verde della sua rigogliosa vegetazione e il bianco delle sue case, Skiathos è un’incantevole isola dell’Egeo: un’isola di sogno, che costituisce lo sfondo ideale per questi racconti di Papadiamandis.

L’assassina: L’anziana Frangojannù si guadagna da vivere come esperta di pozioni medicamentose nell’iso­la egea di Skiathos, all’inizio del Novecento. Profonda conoscitrice del destino crudele che attende le donne nella comunità tradizionale della sua isola, non esita a levare un vibrante atto d’accusa contro le convenzioni sociali e contro Dio stesso, per amore della libertà e della dignità individuale. Con una tensione morale che ricorda Dostoevskij, l’autore si confronta con il Male, con l’abisso dell’anima umana, e Frangojannù si imprime nella coscienza del lettore alla pari delle grandi figure femminili della tragedia antica. E come nell’antica tragedia, la catarsi giunge con la morte, da sempre sigillo di dannazione o di sublimazione apposto sulle vite irripetibili di chi ha osato sfidare ogni legge divina e umana.

 

 

Ghiorgos Seferis, nato nel 1900 a Smirne (oggi İzmir) in Asia Minore, si trasferì ad Atene durante l’adolescenza. Dopo aver completato gli studi a Parigi e Londra, abbracciò la carriera diplomatica, che percorse fino ai gradi più alti, compiendo numerosi viaggi in varie parti del mondo. Dedito alla poesia fin dalla prima giovinezza, fu insignito del premio Nobel per la Letteratura nel 1963. Morì ad Atene nel 1971.

Un poeta greco a Stoccolma: Il premio Nobel per la Letteratura 1963 è stato assegnato a Ghiorgos Seferis «per la sua scrittura essenzialmente lirica, ispirata a un profondo senso del mondo greco e della sua cultura».

Ghiorgos Seferis, raffinato intellettuale, conoscitore tanto delle letterature classiche quanto delle correnti culturali contemporanee, è poeta greco tra i più noti. I due Discorsi pronunciati a Stoccolma in occasione del conferimento del premio Nobel per la Letteratura nel 1963, ancora sorprendentemente attuali, presentano uno straordinario interesse per quanto attiene alla concezione che il poeta ebbe della grecità, della tradizione culturale del suo Paese, e soprattutto della lingua.

 

Konstantinos Theotokis è una delle figure più rappresentative apparse nel pa­no­rama letterario della Grecia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Rampollo di una famiglia aristocratica, nasce a Corfù nel 1872. É autore di una raccolta di racconti, Storie di Corfù (1899-1913), le novelle lunghe L’onore e il denaro (1912), Il condannato (1919), Vita e morte di Karavelas (1920) e il romanzo Gli schiavi nelle catene (1922). Poliglotta, traduce anche nella lingua greca moderna opere della letteratura classica latina e greca (Il De rerum natura di Lucrezio, le Georgiche di Virgilio e la Lisistrata di Aristofane), ma anche testi di Schiller, Goethe, Shakespeare. Fra le ultime sue traduzioni I problemi della filo­so­fia di Bertrand Russell, Madame Bovary e Macbeth. Muore nel 1923 a Corfù, a soli 53 anni.

Le nozze di Stalachtì e altre storie di Corfù:  Theotokis nelle sue Storie ci presenta un mondo tradizionale, immobile, un mondo condizionato dalle necessità naturali, dentro il quale i sentimenti e gli impulsi si intrecciano e si sbrigliano con violenza. Sono drammi passionali nei quali il pathos dei protagonisti, te­so senza interruzione fino alla catarsi, diviene la leva motrice dell’intreccio, mentre l’eros, il senso dell’onore, la diseguaglianza sociale determinano lo svolgersi dell’azione. Luo­go, la pic­cola società agricola, chiusa e arretrata, del­­la Corfù tra la fine dell’Ot­tocento e gli inizi del Novecento.

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