In Alaska fa caldo: il Nord, la bicicletta e Jack London

«Pedalare è come scrivere a mano, la bici non fa sconti: sei tu di fronte a te stesso. Come davanti a uno specchio. Come di fronte alla pagina bianca. O a un nastro d’asfalto che si perde all’orizzonte. Questo è il senso vero e più profondo di ciò che Stefano narra in queste pagine», così scrive Simone Togneri nella presentazione al libro di Stefano Elmi, In Alaska fa caldo: il Nord, la bicicletta e Jack London,  pubblicato da Ediciclo Editore.

9788865493175Un viaggio in bicicletta nel grande Nord, un’avventura nel mondo selvaggio, tra orsi, caribù e paesaggi incantevoli, per riappropriarsi dei propri sogni. Stefano Elmi si licenzia, impacchetta la sua bici e parte con un biglietto di sola andata per Calgary con la vaga idea di andare verso nord suggestionato dalle letture di Jack London e altri avventurieri. Da lì muove verso le Montagne Rocciose, lo Yukon, il Klondike e poi procede verso il confine fra Canada e Alaska; percorre la Denali Highway, giungendo ai piedi della grande montagna, poi va verso sud, ad Anchorage e fino alla penisola di Kenai, dove la terra finisce. Durante il viaggio scopre che in Alaska può fare anche caldo; incontra pensionati americani coi loro immensi motorhome, nativi completamente sbronzi, pistoleri di confine, orsi e caribù; trangugia hamburger pessimi e birre giganti, ma gli capita anche di soffrire la fame e la sete lungo i 5000 chilometri di una strada che sembra non finire mai.

«Sono partito col mezzo che preferisco, la bicicletta: né troppo lenta, né troppo veloce. MiImmagine_kZ5aJQy-thumbnail-1200x900 fa sentire libero e a mio agio con l’ambiente circostante e con le persone che incontro lungo la mia strada. Si crea un’empatia che altri mezzi di locomozione difficilmente creano. Ti rende libero: dagli orari dei mezzi pubblici, dai passaggi rifiutati. Libero dai distributori di benzina, dai parcheggi a pagamento, dalle zone a traffico limitato. Quel giorno di giugno non sono fuggito, al contrario mi sono ripreso la cosa più importante che ho, che abbiamo tutti noi: il tempo. Per una volta, mi sono detto, voglio essere padrone del mio tempo, del mio percorso. Padrone dei miei sbagli, dei miei successi. Padrone dei miei incontri e padrone della mia solitudine. Padrone del mio viaggio. Così ho cominciato a pedalare e tutto ha riacquistato un senso. Ho ricominciato a stupirmi».

STEFANO ELMI è nato nel 1982 a Barga e vive a Corsagna, entrambi in provincia diuntitled Lucca, nell’Appennino Tosco-Emiliano. È laureato in Scienze Politiche all’Università di Firenze e ha conseguito un diploma post-laurea presso la London School of Journalism. È giornalista pubblicista. Ha collaborato per Il Tirreno, Lo Schermo e alcune testate on-line. Attualmente è insegnante d’italiano a stranieri e guida di Mountain Bike. È appassionato di viaggi avventurosi, specialmente in bicicletta e di sci-alpinismo. Il suo blog è scrittimaiali.com

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