Fra i tanti e significativi libri proposti nel corso del 2017 per celebrare il bicentenario della morte di Jane Austen vi è un lavoro che ho particolarmente amato, pubblicato dalla casa editrice Jo March. Si tratta del volume Jane Austen: i luoghi e gli amici scritto nel 1901 da Constance Hill, con le illustrazioni di sua sorella Ellen. Avevo già in mente di procurarmi questo testo ma alla fine è stato lui a trovare me.
Non ho dovuto cercarlo, ordinarlo, attenderlo. Era lì, nella mia libreria di riferimento: mi stava proprio aspettando. Quando sono i libri a trovarti il feeling è immediato, la curiosità cresce, ogni attimo libero è dedicato alla lettura delle sue preziose pagine. Jane Austen: i luoghi e gli amici è il racconto del viaggio compiuto nei primi del Novecento dalle sorelle Hill sulle tracce della loro scrittrice preferita. Parole e immagini per raccontare la vita di Jane Austen attraverso i luoghi e le case in cui ha vissuto. E poiché i suoi romanzi sono ambientati nei luoghi a lei noti, leggere questo volume è stato proprio un bel viaggio letterario. Come scrive Silvia Ogier nell’accurata introduzione al libro, a Constance Hill si deve il conio del termine Austenland, usato per la prima volta proprio nelle pagine di questo suo lavoro: «Con felice intuizione Constance Hill indica in Austenland proprio il mondo di Jane Austen nel senso più ampio e variegato del termine – quel luogo fisico (l’Inghilterra della sua vita e dei suoi romanzi) ma anche letterario (il microcosmo delle persone della sua vita ma anche dei suoi personaggi, e delle vicende di tutti loro) e soprattutto metafisico (le riflessioni e le emozioni e tutte le forme che può assumere l’ispirazione che genera) sul quale regna incontrastato sempre rigoglioso il suo genio creativo, da oltre duecento anni».
Il viaggio compiuto dalle sorelle Hill è quello che ogni appassionato lettore di Jane Austen sogna di fare: armate di libri, penne, carta hanno preso nota di tutto e hanno esplorato Steventon, Bath, Londra, Chawton. Incantevoli le pagine dedicate a Lyme Regis, località in cui Jane Austen trascorse alcune settimane nell’autunno del 1804. Su questi luoghi, come ricorda Constance Hill, la scrittrice ebbe modo di commentare: «la passeggiata del Cobb, che fiancheggia la piccola e bella baia, animata durante la stagione da carrozze da bagno e villeggianti; lo stesso Cobb, le sue vecchie meraviglie e le nuove aggiunte, con la bellissima linea di scogliere che si estendono a est della cittadina, è ciò che cercano gli sguardi degli estranei; e dev’essere un ben strano estraneo chi non subisce il fascino degli immediati dintorni di Lyme, e non prova il desiderio di conoscerli meglio».
Come scrive Constance Hill nella prefazione, un pellegrinaggio sulle orme di uno scrittore molto amato «potrebbe portare in molti casi a una triste disillusione, ma nulla del genere attende coloro che seguono i passi leggeri di Miss Austen».