L’Hotel Moskva raccontato da Manuel Vázquez Montalbán

«Il capitolo degli alberghi moscoviti sarebbe sufficiente a comporre un libro intero, sia per il valore storico del Metropol’ o del Centrale […], sia per gli eccessi dimensionali dell’Ucraina o del Russia […] Ma bisogna parlare del Mosca, dell’Hotel Mosca, per capire l’aspetto più comico della tragicommedia stalinista», così scrive Manuel Vázquez Montalbán nel volume La Mosca della rivoluzione (Feltrinelli) pubblicato nel 1989. 

la-mosca-della-rivoluzioneLo scrittore prosegue: «Fu il primo grande albergo costruito sotto il potere sovietico, nel viale Marx […]. Anche se ce lo troviamo davanti all’edificio del Comitato Statale di Pianificazione (Gosplan) quest’albergo fu tutto tranne un modello di pianificazione. Può invece, questo sì, passare alla storia dell’istinto di sopravvivenza dell’Artista. Se ci piazziamo davanti alla sua facciata, potremo con poco sforzo constatare che le due ali laterali non sono simmetriche. In una vi sono appoggiate delle colonne, nell’altra no; le finestre sul lato sinistro dei piani superiori sono arcuate, quelle sul destro quadrate. Si trattava di una suicida sperimentazione “formalista”? Impensabile, tenuto conto degli architetti e del supervisore delle opere: l’onnipotente Stalin. Si racconta che degli architetti avessero consegnato a Stalin due progetti con varianti nella soluzione dei colonnati e delle finestre, perché il dittatore ne scegliesse una. Ma Stalin non scelse: in un momento di stanchezza firmò entrambi i progetti e così si costruirono le due ali dell’Hotel Mosca ciascuna secondo un progetto diverso, compiacendo doppiamente Stalin. Pilar Bonet scrive che l’Hotel Mosca è rimasto come testimonianza della paura, collettiva e diffusissima, al punto che la storpiata facciata appare riprodotta sulle etichette della Vodka marca Moskovskaya».

In realtà l’Hotel Moskva appare sull’etichetta della vodka Stolichnaya,  la marca più famosa insieme alla Moskovskaya, citata da Vazquez Montalbán. La facciata  dell’Hotel appare anche su un francobollo, il Moskva era oramai un vero punto di riferimento della Capitale. Nel 2004 l’Hotel è stato però raso al suolo, creando molto malcontento e tanta nostalgia per un palazzo che oramai faceva parte della storia della città.

La catena alberghiera Four Seasons ha proposto di ricostruirlo, esattamente come era. Nel 2014, dopo 8 anni di lavoro e dopo aver ricostruito anche la storica facciata, l’Hotel Moskva ha aperto nuovamente le sue porte, proponendo al suo interno i servizi e gli spazi di un lussuosissimo Hotel.

Una curiosità: pare che durante la demolizione siano stati ritrovati, nei muri e nascosti nelle stanze dell’Hotel, numerosi microfoni e registratori, sistemi di spionaggio del KGB.

Per maggiori informazioni: Four seasons Moscow

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